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21 Marzo 2025by Redazione

articolo già pubblicato © FreshPlaza.it / Vincenzo Iannuzziello

IRRISENSE: efficienza, sostenibilità e produttività ottimale

L’irrigazione delle fragole in fuori suolo ha un nuovo input grazie al Punto di Controllo “IRRISENSE”, un sistema che rivoluziona la gestione dell’acqua, trasformando il peso del substrato in una variabile di automazione. Monitorando in tempo reale la perdita d’acqua per evapotraspirazione, il sistema attiva l’irrigazione solo quando realmente necessario, garantendo efficienza, sostenibilità e produttività ottimale.

“Abbiamo sviluppato Irrisense per portare un cambiamento concreto nella gestione dell’irrigazione fuori suolo – spiega Bernardo Grieco, CEO di PanAgri – Il sistema non lavora più su schemi predefiniti, ma su dati reali. L’agricoltore imposta le condizioni iniziali e Irrisense, in autonomia, rileva il peso del substrato e comunica con la Master IRRIFARM per determinare il momento esatto in cui è necessario irrigare”.

L’elemento chiave è la rilevazione continua del peso del substrato tramite sensori con celle di carico, che permettono di misurare con precisione l’acqua persa per evapotraspirazione. Questo parametro è cruciale nella coltivazione delle fragole fuori suolo, dove un’irrigazione troppo frequente può portare all’asfissia radicale, mentre un apporto insufficiente può rapidamente indurre stress idrico e accumulo di sali nel substrato, compromettendo resa e qualità del frutto.

“Quando viene raggiunta una soglia predefinita di perdita di peso, Irrisense trasmette l’informazione alla Master Irrifarm, il centro di controllo che gestisce l’intero impianto. Ogni varietà è associata a un Punto di Controllo Irrisense dedicato, che monitora le condizioni specifiche e trasmette i dati alla Master Irrifarm, raccogliendo le informazioni provenienti da tutti i lotti e, in base ai parametri preimpostati, decide quali valvole di irrigazione attivare e per quanto tempo. Tutto questo garantisce un apporto idrico mirato ed evita sprechi, in un’epoca di forte scarsità d’acqua”.

Grazie a questo approccio, l’intero impianto lavora in modo dinamico: ogni lotto riceve acqua e nutrienti solo quando effettivamente necessario, senza dipendere da programmi di irrigazione fissi che non tengono conto delle variazioni ambientali e delle esigenze fisiologiche della pianta.

“Il sistema, progettato e sviluppato nei nostri laboratori, è stato perfezionato grazie alla collaborazione diretta con i produttori e in particolare con l’azienda agricola Vincenzo Sabato di Scanzano Jonico (Matera), che ha contribuito con la propria esperienza a testare e ottimizzare le sue funzionalità, assicurando un prodotto altamente performante e in linea con le necessità operative reali in campo”, aggiunge il CEO.

E riprende: “L’uso del peso come parametro decisionale rappresenta un salto di qualità, Non è più l’agricoltore a dover programmare irrigazioni fisse, ma è la pianta stessa, attraverso i dati raccolti, a stabilire quando e quanto irrigare. Grazie a questo modello di gestione idrica adattiva, il sistema consente di ridurre drasticamente il consumo d’acqua, ottimizzando l’assorbimento da parte delle radici e migliorando l’efficienza della fertirrigazione”.

Irrisense è progettato per operare in completa autonomia energetica. Alimentato da un pannello solare da 20W con batterie ricaricabili, può essere installato ovunque, senza necessità di collegamenti elettrici o infrastrutture complesse.

“Parliamo di un sistema che va oltre il semplice monitoraggio. Irrisense è un vero e proprio Decision Support System che permette di ottimizzare la gestione della fertirrigazione delle fragole fuori suolo, aumentando la produttività e riducendo al minimo gli sprechi. È la tecnologia al servizio della pianta, un nuovo modo di interpretare l’agricoltura di precisione”, conclude Grieco.

Un ecosistema di sensori per un’irrigazione di precisione


L’integrazione con altri sensori permette a IRRISENSE di affinare ulteriormente la gestione idrica e nutrizionale:

  • Sensori di peso con celle di carico: misurano in tempo reale la perdita di peso del substrato per evapotraspirazione, determinando il momento esatto in cui è necessario irrigare;
  • Sensori di pH: monitorano costantemente il livello di acidità della soluzione nutritiva, regolando il dosaggio dei fertilizzanti per mantenere un equilibrio ottimale;
  • Sensori di EC (Elettroconducibilità): controllano la concentrazione di sali nella soluzione nutritiva, garantendo che le piante ricevano la giusta quantità di nutrienti;
  • Sensori di drenaggio IN/OUT: analizzano la quantità di acqua drenata dal substrato, ottimizzando il rapporto tra irrigazione e assorbimento idrico;
  • Sensore di temperatura e umidità dell’aria: monitora le condizioni climatiche ambientali per evitare stress alla coltura e permettere regolazioni mirate;
  • Sensore di salinità, temperatura e umidità del substrato: misura il contenuto idrico del substrato e il livello di salinità, evitando accumuli di sali dannosi per le radici;
  • Sensore di radiazione solare: misura l’intensità della luce per adattare l’irrigazione in base al fabbisogno energetico della pianta, garantendo il miglior rapporto tra luce, crescita e assorbimento idrico.

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24 Gennaio 2025by Redazione

Nel panorama dell’agricoltura moderna, dove precisione e sostenibilità rappresentano obiettivi primari, il sistema per la fertirrigazione da remoto marchiato Irrifarm® di Pan Agri emerge come una soluzione all’avanguardia per la gestione delle coltivazioni in fuorisuolo. Il sistema integra una serie di tecnologie avanzate che, lavorando in sinergia, permettono un controllo capillare di tutti i parametri critici per la crescita delle piante.


Recente installazione su fragoleto in fuorisuolo a Scanzano Jonico (Matera)

Bernardo Grieco, CEO della suddetta società della Basilicata specializzata nel settore dell’automazione irrigua, spiega i componenti e la sensoristica integrata: “Il punto di controllo Irrifarmì per fuorisuolo è costituito da un pannello solare da 20W accoppiato a un sistema di batterie al litio ricaricabili. Questa configurazione garantisce non solo l’autonomia energetica completa del sistema, ma permette anche l’installazione in zone remote o prive di connessione elettrica”.

Il punto di controllo garantisce:

  • Monitoraggio completo del PH/EC in ingresso e in uscita della soluzione circolante;
    * La temperatura e l’umidità in serra;
  • Il monitoraggio continuo della % di drenaggio in ingresso e uscita del substrato;
  • Umidità e temperatura del substrato;
  • La radiazione fotosinteticamente attiva (in µmol);
  • Il sensore di peso, rilevando con precisione le variazioni, consente di intervenire tempestivamente nell’irrigazione.

“La nostra piattaforma Irrifarm elabora in tempo reale i dati provenienti da tutti i sensori, permettendo all’operatore di implementare il controllo automatizzato per l’irrigazione e la fertirrigazione del sistema completo. L’interrogazione dei vari parametri permette di monitorare e mantenere le condizioni ottimali per la crescita delle piante, mentre l’automazione garantisce interventi tempestivi e precisi, 24 ore su 24. Il sistema rappresenta quindi un significativo passo avanti nella gestione delle colture fuori suolo, dove la precisione del monitoraggio si traduce in una maggiore efficienza produttiva e in un utilizzo più razionale delle risorse”.

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Già pubblicato
Data di pubblicazione: 
© FreshPlaza.it / Vincenzo Iannuzziello


Efficienza-idrica-e-crescita-agricola-un-binomio-vincente-1-1-1280x720.jpg

23 Gennaio 2025by Redazione

La sfida globale della gestione idrica in agricoltura rappresenta uno dei più complessi e impegnativi problemi tecnologici del nostro tempo. Le proiezioni attuali indicano che entro il 2050 il fabbisogno alimentare mondiale aumenterà del 70%, mentre le risorse idriche disponibili si ridurranno significativamente. Questo scenario determina la necessità di sviluppare soluzioni tecnologiche di precisione capaci di ottimizzare ogni singola goccia d’acqua.

Il settore agricolo attualmente consuma circa il 70% delle risorse idriche globali, con una percentuale di sprechi che raggiunge punte del 40-60% nei sistemi tradizionali di irrigazione. Questi numeri non rappresentano semplicemente una perdita economica, ma un vero e proprio fallimento tecnologico e sistemico nella gestione delle risorse primarie.

La tecnologia moderna offre strumenti di precisione sempre più sofisticati. I moderni sistemi di irrigazione non sono più semplici condotte che distribuiscono acqua, ma veri e propri ecosistemi tecnologici capaci di interpretare dinamicamente le condizioni ambientali, lo stato vegetativo delle colture e le microfluttuazioni dei parametri agronomici.

Le tecnologie di fertirrigazione di precisione rappresentano l’evoluzione più avanzata in questo campo. Non si tratta più di applicare acqua e nutrienti secondo schemi predefiniti, ma di costruire un’intelligenza distribuita che comprende e anticipa i fabbisogni specifici di ogni singola area coltivata, anzi, di ogni singola pianta.

I sensori di ultima generazione permettono rilevazioni con precisione fino allo 0,1%, combinando dati provenienti da multiple sorgenti: stazioni meteo locali, rilevamenti satellitari, analisi spettrofotometriche del terreno, monitoraggio genetico delle colture. Questa convergenza tecnologica consente di superare i limiti dei sistemi tradizionali, introducendo un paradigma di agricoltura predittiva.

Il controllo remoto delle apparecchiature diventa sempre più raffinato. Le moderne unità RTU (Remote Terminal Unit) non si limitano a ricevere e trasmettere comandi, ma elaborano algoritmi complessi di machine learning che consentono interventi sempre più mirati. Un sistema di irrigazione evoluto oggi è in grado di modificare i propri parametri di funzionamento in modo autonomo, rispondendo istantaneamente a variazioni ambientali anche minime.

La sensoristica avanzata permette oggi di rilevare contemporaneamente decine di parametri: umidità del suolo a diverse profondità, conducibilità elettrica, contenuto ionico, stress idrico fogliare, radiazione solare, temperatura con differenze di 0,1 gradi centigradi. Questi dati vengono processati da sistemi cloud con capacità di calcolo enormi, generando modelli predittivi di precisione straordinaria.

Le tecnologie di PanAgri rappresentano l’ultima frontiera di questa evoluzione. Sistemi come Irrifarm non sono semplici soluzioni tecniche, ma veri e propri ecosistemi di intelligenza distribuita. La piattaforma Irrigo, ad esempio, utilizza architetture cloud native e microservizi che consentono un livello di flessibilità e scalabilità precedentemente impossibile.

La diagnostica vegetale ha raggiunto livelli di sofisticazione impensabili fino a pochi anni fa. Attraverso tecnologie come IrriPlant è oggi possibile effettuare analisi genetiche comparative, valutare lo stato di stress delle colture con precisione del 98%, identificare potenziali criticità prima che diventino visibili.

Le metriche di efficienza sono impressionanti: i sistemi più avanzati consentono risparmi idrici fino al 65%, riduzioni delle emissioni di CO2 del 40%, incrementi di produttività del 35%. Numeri che dimostrano come l’innovazione tecnologica non sia solo una possibilità, ma una necessità strategica.

Il futuro dell’agricoltura si giocherà sempre più sul crinale sottile tra tecnologia e sostenibilità. Non si tratterà solo di produrre di più, ma di produrre meglio, utilizzando risorse in modo intelligente e rigenerativo. Le soluzioni di PanAgri si collocano esattamente in questo punto di convergenza, dove l’innovazione tecnologica diventa strumento di rigenerazione ambientale.

L’obiettivo finale non è semplicemente ottimizzare l’irrigazione, ma costruire un nuovo modello di relazione con la terra. Un modello in cui ogni impulso elettronico, ogni algoritmo, ogni micro-intervento diventa parte di un ecosistema complesso e interconnesso.

La tecnologia non è più solo uno strumento, ma il linguaggio attraverso cui ri-negoziamo il nostro rapporto con le risorse naturali.


Efficienza-idrica-e-crescita-agricola-un-binomio-vincente-1-1280x720.jpg

18 Novembre 2024by Redazione

Nelle ultime ore, la società PanAgri, ditta specializzata nel settore dell’automazione irrigua, ha completato l’installazione di un altro avanzato sistema RTU “Fuori Suolo” in un fragoleto a Scanzano Jonico (Matera).

l CEO Bernardo Grieco, che ha seguito di persona le operazioni di messa in opera, commenta: “Chi decide di coltivare fragole o altri prodotti in fuori suolo, deve conoscere dati agronomici essenziali, che diventano imprescindibili per ottenere produzioni ed evitare problematiche come ristagni irrigui, difficoltà fitopatologiche e scarsa produzione. Abbiamo sviluppato e già testato un sofisticato sistema ideale per le coltivazioni non tradizionali, capace di monitorare aspetti quali temperatura e umidità dell’aria, radiazione solare, percentuale di drenaggio, temperatura, umidità e pH del substrato, pH ed EC del drenaggio (in entrata e uscita), e infine nutrienti essenziali (azoto, fosforo e potassio). Grazie al controllo da remoto, questo sistema permette di monitorare in tempo reale ogni parametro necessario per una coltivazione ottimale e diversa da quella tradizionale, su suolo. Sono 10 gli impianti finora realizzati tra la Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia, per un totale di 15 ettari coperti”.

Le componenti hardware e software degli impianti d’irrigazione automatizzati vengono costruite e assemblate interamente nello stabilimento di Scanzano Jonico (Matera), garantendo a ogni cliente assistenza pre e post installazione, grazie anche a due officine mobili

“Chi sceglie la fertirrigazione di precisione marchiata Irrifarm di PanAgri sa bene di poter contare su sistemi che permettono di risparmiare risorse, ridurre i costi e migliorare la qualità e la resa delle fragole nel medio e lungo termine, così da mettere in praticare un’agricoltura più efficiente e sostenibile”


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26 Gennaio 2024by Redazione

Negli ultimi tre anni sono più di 50 gli ettari di avocado messi a dimora nel Sud Italia, tra Puglia e Basilicata, che prevedono anche un impianto antibrina automatizzato, indispensabile per evitare il peggio, specie durante la fase di fioritura o di allegagione dei frutti.

Sistemi innovativi risultati efficaci anche nei giorni passati, quando importanti e veloci shock termici hanno interessato queste regioni, con minime che sono scese al di sotto dello zero.

Bernardo Grieco è l’amministratore della Pan Agri, società specializzata nell’irrigazione e fertirrigazione, oltre che installatrice degli impianti su avocado. “Recenti gelate per irraggiamento si sono registrate nelle ultime due settimane – spiega – In poche ore, si è passati da 5°C a -2,5° C. Il momento più freddo della giornata si è avuto alle 6 del mattino. Il calo termico ha fatto partire gli irrigatori antibrina, difendendo così le coltivazioni e creando uno strato di ghiaccio sulle piante”.

Piante di avocado con impianto di antibrina
Piante di avocado con impianto di antibrina

“Ci sentiamo molto soddisfatti nel vedere protette le coltivazioni dei nostri clienti. Ciò consente loro di continuare a credere e investire nella diversificazione colturale. Molte sono le aziende che si sono affidate a noi in questi anni, come Masseria Fruttirossi di Castellaneta e Zuccarella Fattorie Ortofrutticole di Scanzano Jonico”.

Le condizioni pedoclimatiche degli areali meridionali italiani si prestano alla coltivazione dell’avocado, specie nel periodo primaverile-estivo, ma le preoccupazioni degli agricoltori riguardano i mesi invernali e le gelate tardive, ormai frequenti fino ad aprile inoltrato. “Per sopperire a questa problematica, si decide dunque di installare irrigatori antibrina, che entrino in azione non appena la temperatura scende tra 3 e i -3°C, a seconda poi dell’umidità relativa dell’aria. Tutti i dati (come temperatura, umidità dell’aria e Dew Point) vengono poi monitorati tramite l’app Irrifarm e sono sempre disponibili per l’agricoltore. Il nostro sistema di aspersione è a bassa portata: ogni irrigatorie consuma infatti 12 litri/ora e funziona tramite un sistema a pulsazioni. Ha la gittata di un micro-irrigatore. Ogni pianta ne prevede uno; le coltivazioni hanno un sesto d’impianto pari a 6×2 m”.

Stato delle piante prive di irrigatori antibrina, dopo 15 giorni dall’episodio meteorologico.

Per testare al meglio la validità dell’impianto antibrina sull’avocado, Pan Agri ha realizzato un impianto prova nel proprio Centro Sperimentale denominato Pantarei di Metaponto (Matera), che ospita 500 piante delle varietà Hass e Ettinger, trapiantate a giugno del 2023. Una minima parte delle piante messe a dimora è priva però della protezione antibrina: una scelta voluta, al fine di dimostrare e valutare le differenze nel momento in cui si verificano abbassamenti termici.

 

Fonte: FreshPlaza


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2 Novembre 2023by Redazione

ISMEA finanzia fino al 75% di contributi a fondo perduto per la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura.

Il Fondo innovazione finanzia investimenti volti a sostenere la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché per l’utilizzo di sottoprodotti.

Dotazione finanziaria per l’anno 2023: 75 milioni di cui 10 milioni per le PMI con sede operativa nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali di maggio 2023 (consulta elenco).

Possono essere ammesse le PMI singole o associate, ivi comprese le loro cooperative e associazioni, che:

  • risultano attive da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda.
    In caso di svolgimento di più attività, il requisito deve sussistere per ogni specifica attività alla quale è
    destinato l’investimento per il quale si richiede il contributo ai sensi del Decreto;
  • hanno sede nel territorio nazionale;
  • non risultano in difficoltà;
  • effettuano Investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (ridotto a 10.000 euro per il settore della pesca) e non superiore a 500.000 euro;
  • non hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Tutte le soluzioni Irrifarm® per l’irrigazione automatizzata rientrano nelle spese finanziabili da questo bando.

Allegati:

Presentazione_FONDO_INNOVAZIONE_30_ottobre_2023.pdf

ELENCO_CODICI_ATECO_FONDO_INNOVAZIONE.pdf



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    21 Luglio 2022by Redazione

    In questo momento ci sono tre particolari problematiche (tra le altre) che attanagliano le imprese agricole, piccole o grandi che siano: la forte carenza di manodopera, la scarsa disponibilità di acqua e l’aumento significativo dei costi dell’elettricità, necessaria tra l’altro per alimentare le pompe di irrigazione.

    Fortunatamente, però, tecnologia e automazione arrivano a supporto delle aziende, come il sistema completo e modulare Irrifarm, capace di garantire la sostenibilità economica e ambientale, oltre che una migliore gestione delle operazioni colturali. A parlarcene è Bernardo Grieco della Pan Agri, società con un’esperienza trentennale nel settore dell’automazione irrigua, nonché ideatore di Irrifarm.

    “Trattasi di un’apparecchiatura progettata per la gestione e il monitoraggio dell’irrigazione, della fertirrigazione e della sensoristica in campo, permettendo al contempo di limitare il personale impegnato in azienda, di ottimizzare il consumo di acqua (e non solo) e di risparmiare in termini di elettricità. Le aziende sono alla continua ricerca di personale per le principali attività di routine, poiché solitamente affidate all’intervento umano. Non si tratta soltanto di lavoratori stagionali impegnati nella raccolta dei frutti, ma di operai da inserire stabilmente in organico, che però sono difficili da reperire”.

    “Con Irrifarm, niente pulizia manuale dei filtri, niente dosaggi approssimativi delle sostanze nutritive e nessuna necessità di recarsi fisicamente in campo per aprire le valvole dell’impianto di irrigazione. Tutto si svolge e si aziona da remoto, tramite uno smartphone”.

    “Il kw/h ha raggiunto prezzi proibitivi, eppure l’energia rimane fondamentale per irrigare, soprattutto per quelle aziende dove l’acqua non arriva per caduta e sono pertanto costretti a tirarla fuori da pozzi o invasi con pompe alimentate elettricamente. Una spesa enorme, specie se manca un monitoraggio e una programmazione dell’irrigazione, con tempi e volumi dell’acqua erogata”.

    “Le soluzioni Irrifarm sono progettate e realizzate interamente nei laboratori Pan Agri, a Scanzano Jonico (Matera), così da assicurare ai clienti rapidità nelle operazioni di installazione, assistenza e supporto quasi in tempo reale e costanti aggiornamenti software/hardware. I prezzi sono contenuti e competitivi. Sono sistemi modulari che partono da poche centinaia di euro. La nostra mission è quella di rendere il lavoro più semplice e meno faticoso per gli agricoltori”.

    Il sistema Irrifarm viene distribuito in esclusiva per l’Italia da Netafim con il marchio Netafarm.

    Fonte: FreshPlaza


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    28 Giugno 2022by Redazione

    La crisi idrica si sta allargando in quasi tutte le regioni italiane e il bisogno d’acqua per le coltivazioni aumenta. “Ma se è vero che l’agricoltura dovrebbe essere favorita in questo periodo emergenziale, è anche vero che occorre cambiare i sistemi di irrigazione e indirizzarsi verso apparecchiature capaci di razionalizzare il consumo grazie alla gestione e al monitoraggio continuo dell’irrigazione. Il sistema di sensori ambientali e del terreno e la gestione degli stessi da remoto sono la soluzione per fronteggiare questo grande problema, che si teme possa peggiorare nelle prossime settimane”. Così esordisce Bernardo Grieco, CEO di Pan Agri, società attiva da oltre 30 anni nell’automazione irrigua e ideatore del sistema innovativo Irrifarm.

    “Nel giro di 2 anni, abbiamo installato oltre 400 macchine in tutta Italia, prevalentemente su agrumi, kiwi, kaki, uva da tavola e fragole. Irrifarm permette all’agricoltore di monitorare e programmare l’irrigazione (scegliendo tempi e volumi dell’acqua) a distanza, mediante applicazioni mobile e desktop. La carenza della manodopera e i rincari dell’energia hanno dato una forte spinta alle vendite. Ora, con l’emergenza siccità, si registra un ulteriore aumento delle richieste e l’interesse arriva addirittura anche dalle risaie, le quali è noto necessitano di grandi quantità d’acqua”.

    Da sinistra: valvole, Smartbox Irrifarm e sensore multilivello del terreno

    I sensori ambientali in campo e nel suolo sono di primaria importanza in queste settimane di grande caldo e siccità. Ad esempio, quello relativo all’umidità del terreno è un apparecchio che viene interrato a diverse profondità (10, 30, 50 e 80 cm) e che è in grado di indicare con precisione il grado di umidità degli strati del suolo in cui viene ospitato l’apparato radicale, così da poter capire se bisogna integrare o diminuire l’irrigazione. Inoltre, non di poco conto sono le periferiche radio montate in diverse zone del campo, tramite le quali è possibile conoscere umidità dell’aria, radiazione solare e temperatura in serra o in campo aperto”.

    “Il prezzo di vendita, già di per sé contenuto, è rimasto invariato, nonostante i rincari delle materie prime. Per venire incontro alle aziende agricole, abbiamo deciso di assorbire gli aumenti, pur riducendo i profitti. Una strategia che abbiamo potuto adottare, soprattutto perché Irrifarm viene costruito e assemblato nel nostro stabilimento di Scanzano Jonico (Matera)”.

    Il sistema Irrifarm viene distribuito in esclusiva per l’Italia da Netafim con il marchio Netafarm.

    Fonte: FreshPlaza


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    13 Maggio 2022by Redazione

    Dopo il successo di Irrifarm, il sistema innovativo e completo per la gestione e il monitoraggio dell’irrigazione e della fertirrigazione da remoto di aziende medio-grandi, ora la Pan Agri lancia sul mercato IrriGò, un modello ideale per realtà imprenditoriali più piccole, avente le stesse funzionalità, ma più contenuto in termini di grandezza e di potenzialità.

    A parlarcene è Bernardo Grieco, CEO della suddetta società della Basilicata, specializzata nel settore dell’automazione irrigua. “Viste le richieste che ci pervenivano da parte di aziende con meno di 10 ettari, abbiamo pensato di inserire in catalogo una nuova macchina dal costo contenuto che potesse essere accessibile anche agli agricoltori che, seppur lavorando su superfici limitate, sono accomunati dalla voglia di monitorare e programmare l’irrigazione, la fertirrigazione e rilevare i dati climatici e di campo tramite lo smarthphone”.

    IrriGò prevede fino a un massimo di 8 valvole in campo, 3 ingressi per la gestione dei fertilizzanti, oltre che ai programmi a condizione per l’antibrina, il raffrescamento e l’umidificazione. L’apparecchio è formato innanzitutto da un controller principale (o programmatore), sul quale ogni azienda può decide quale sensoristica configurare per monitorare i parametri del terreno e del clima. Alcuni dei sensori disponibili sono ad esempio quello per la velocità e direzione del vento, sensore radiazione solare, sensore pioggia, sensore tempi umidità/press. aria, Wet bulb, Dew Point ed ETO”.

    Il sistema è sul mercato da alcune settimane e può essere applicato a qualsiasi coltura arborea ed erbacea. “Abbiamo già consegnato le prime macchine ad aziende del Sud Italia che coltivano fragole, kiwi o altra tipologia di frutta. Tutte le apparecchiature, sia software che hardware, vengono progettate e assemblate nei nostri laboratori di Scanzano Jonico”.

    Tramite un’applicazione, l’agricoltore può decidere quando irrigare, quale valvola attivare e la quantità di fertilizzante da somministrare. Irrigò vuole agevolare le aziende nel programmare a distanza le principali attività agronomiche, entrando in un’ottica di risparmio idrico, di migliore gestione del dosaggio delle soluzioni nutritive e permettendo inoltre di avere sempre a portata di mano le informazioni trasmesse dai sensori in campo. Il cliente può anche decidere la modalità del salvataggio e dell’archiviazione dei dati provenienti dal monitoraggio, che quindi può avvenire tramite memoria esterna SD card o Cloud certificato 4.0″.

    Il sistema IrriGò viene distribuito in esclusiva per l’Italia da Pan Agri e da Netafim.

    Fonte dell’articolo FreshPlazaFreshPlaza


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    18 Marzo 2022by Redazione

    Crescono le aziende agricole che si avvicinano all’automazione, a prescindere da quali coltivazioni siano state impiantate. Tra i sistemi più diffusi sul mercato c’è Irrifarm, uno smartbox innovativo e modulare, utile a gestire e monitorare da remoto l’irrigazione, la fertirrigazione e la sensoristica in campo.

    Una delle ultime istallazioni realizzate da Pan Agri, progettatore e assemblatore del suddetto sistema, riguardano degli actinidieti di una società agricola sita a Scanzano Jonico (Matera). Ne abbiamo parlato con il titolare, Graziano Lascaro.

    Da sinistra: Graziano Lascaro (imprenditore agricolo) e Bernardo Grieco (Pan Agri).

    “La realizzazione dei miei due impianti di kiwi giallo è terminata da qualche giorno. Trattasi di coltivazioni estese su una superficie totale di 5 ettari, distanti però qualche chilometro l’una dall’altra. Essendo anche un fragolicoltore, con circa 16 ettari investiti, ho la necessità di ottimizzare il tempo e l’impiego della manodopera. Sono sempre stato affascinato dall’idea di programmare le principali attività agronomiche a distanza, poiché è un’operazione che posso tranquillamente effettuare anche dal mio smartphone, in qualunque posto, senza dovermi affidare ai miei collaboratori, che invece potrebbero essere impegnati in altri lavori più urgenti. L’automazione diventa quasi obbligatoria per chi, come me, non lavora su un unico corpo aziendale, ma ha diversi appezzamenti che, seppur ubicati nello stesso territorio, sono comunque distanti tra loro”.

    Sistema Irrifarm completo per la gestione di uno dei due impianti.

    “Oltre al controllo completo sull’irrigazione e la fertirrigazione, il mio sistema Irrifarm include anche un “programma a condizione” per il raffrescamento e l’umidificazione, grazie al doppio impianto irriguo: uno a goccia, con il quale viene svolta l’attività di irrigazione e di fertirrigazione, e uno ad aspersione. Riesco ad avere un monitoraggio costante dell’umidita in campo attraverso sensori multilivello interrati a 3 diverse profondità: 10, 30 e 50 cm. A rendere il tutto più semplice sono le periferiche radio montate in diverse zone del campo, dalle quali è possibile conoscere l’umidità relativa e la temperatura interna registrate sotto al telo di copertura. Il monitoraggio viene completato dalla stazione meteo istallata sopra lo Smartbox”.

    Unità periferica di campo radio per il controllo da remoto dell’umidità del suolo a più livelli, della temperatura e dell’umidità dell’aria.

    L’intera gestione dell’irrigazione e fertirrigazione è effettuata sia a tempo sia a volume. L’agricoltore può decidere tempi, quantità di acqua da integrare e dosaggio (litri per metro cubo di soluzione nutritiva) da somministrare alla coltivazione.

    Smartbox, componenti interne
    Smartbox, componenti interne

    Il sistema Irrifarm viene distribuito in esclusiva per l’Italia da Netafim con il marchio Netafarm.

     

    fonte: FreshPlaza



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